9.11.06

 

United States of Democrats


“La significativa affermazione dei Democratici alla Camera dei Deputati ed al Senato nelle elezioni di Mid Term appena conclusesi costituisce un grande risultato per la democrazia degli Stati Uniti, anche alla luce del trionfo che queste elezioni hanno significato nella sfida per le poltrone dei governatori, di fatto disvelando nuovi scenari riguardo la prossima campagna elettorale che porterà alla designazione del futuro Presidente.
Ma ancora più significativa appare essere l’affermazione di due donne come Hillary Clinton, rieletta senatrice dello Stato di New York con un grande successo personale (il 70% dei voti) e Nancy Pelosi, sinora unica esponente femminile a ricoprire il prestigioso incarico di speaker della Camera. Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti sarà infatti una donna ad occupare la poltrona che rappresenta, di fatto, la seconda carica istituzionale dopo il vicepresidente degli Stati Uniti.
Si tratta di un risultato che può ben definirsi epocale, anche per le conseguenze e per i riflessi che esso potrà avere sulle dinamiche socio economiche e politiche dei Paesi situati da questa parte dell’oceano. Non v’è dubbio, infatti, che la conquista della maggioranza dei seggi al Congresso americano da parte dell’opposizione proietta una nuova luce sui rapporti tra l’Amministrazione USA ed il resto del mondo.
Il popolo americano ha voluto lanciare all’Amministrazione che lo governava, ancor prima che a se stesso ed al mondo, un segnale chiaro ed inequivocabile: è finita l’epoca della guerra preventiva e dell’unilateralismo in politica estera (abbiamo ancora in mente le parole di fuoco dell’ex Ministro della Difesa, il falco Rumsfield ed il suo anatema contro la “Vecchia Europa”, colpevole di aver manifestato qualche perplessità sull’avventura senza ritorno della guerra irachena), dell’esportazione della democrazia sempre ed a qualsiasi condizione, dell’affermazione della presunta supremazia del mondo cosiddetto “occidentale” e sviluppato sul mondo dei più deboli, sul mondo delle altre culture e religioni, sul mondo che si mostra riluttante, in definitiva, ad accettare quel “New World Order” disegnato da Gorge Bush padre prima ancora che dal figlio.
Per la prima volta, dunque, dopo dodici anni qualcosa sembra cambiare nell’affermazione della democrazia di quello che, a torto o ragione, viene considerato come il più importante Paese del mondo. Ora sta a noi saper cogliere il significato profondo di questo messaggio e trasformare la portata storica di questo avvenimento in una nuova azione politica, che passi necessariamente attraverso il coinvolgimento delle persone, l’approfondimento delle tematiche, la partecipazione quanto più ampia al dibattito, così come è negli auspici dell’Associazione per il Partito Democratico.”
Marco Arcieri e Giusi CostantiniDirettivo Associazione per il Partito Democratico di Basilicata

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